SCRIVO DUNQUE SONO: TROVARE LE PAROLE PER RACCONTARSI
Ponte alle Grazie, 2014
«Siamo quello che scriviamo»: per questo è necessario trovare le parole giuste per raccontarsi. Per lo stesso motivo un corso di scrittura può fornire non solo gli attrezzi del mestiere di narratore, ma anche e soprattutto gli strumenti per raccontare e scoprire se stessi. Dietro le scelte tecniche e stilistiche, dall’uso dei tempi verbali alle figure retoriche o alla punteggiatura, c’è sempre una ricerca interiore, un tentativo di mettere ordine e fare chiarezza nel proprio tragitto personale.
In fondo, «scrivere è dipingere il proprio autoritratto con le parole». Gli esercizi che l’autrice propone nei suoi corsi di scrittura e riportati in queste pagine, oltre a nutrire le nostre eventuali ambizioni letterarie, possono aiutarci a ricostruire un’immagine coerente di noi stessi, che può sorprenderci o perfino spaventarci. Scrivere è anche un modo di appropriarsi del mondo che ci circonda, di trovare la giusta distanza e la prospettiva migliore sulle cose e sulla nostra posizione nel palcoscenico della vita: ambienti, personaggi, descrizioni si muovono tra le pagine dando forma a un microcosmo autonomo e vitale.
La scrittura è inoltre un modo per curare e curarsi: nelle lettere, quando cerchiamo di sanare un conflitto, e nei diari, una vera e propria forma di autoterapia, in cui possiamo esplorare noi stessi, rimarginare una ferita dell’anima, conservare il nostro vissuto. Al confine tra creatività e indagine psicologica, analisi linguistica e ricerca di un equilibrio interiore, Elisabetta Bucciarelli racconta una passione che non ha mai fine e che ogni volta si rinnova di fronte alla pagina bianca: «La scrittura è un costante stato d’innamoramento».