DAMMI TUTTO QUELLO CHE HAI

Bompiani,2014

 

Lo scrittore James Lasdun insegna scrittura creativa creativa in un college di New York City. La studentessa migliore del corso è una donna sui trent’anni, che sta lavorando a un romanzo basato sull’esperienza della sua famiglia nell’Iran prerivoluzionario. Ha senza dubbio un grande talento, la sua scrittura è naturale, tersa, e l’insegnante Lasdun non lo nasconde all’interessata. Trascorrono due anni dopo la fine del corso e la studentessa – terminato il romanzo – inizia a scrivere al suo mentore Lasdun. Dapprima mail rare e cortesi, poi via via più frequenti, ambigue, morbose. Lasdun – felicemente sposato – tenta di sottrarsi a uno scambio che diventa ogni giorno meno chiaro e inquietante. Ma più lui prova a scivolare via, più l’ossessione di lei si rafforza e diventa odio. Un odio verbale, un terrorismo psicologico affidato alla violenza delle parole. Dammi tutto quello che hai è la cronaca di una vicenda reale, inattesa, dilagante occorsa all’autore, ma anche una riflessione sull’ambiguità della comunicazione on line, sulla possibilità di rimanere prigionieri di un rapporto, forse, innocente.