DIARIO FUTILE
Bompiani, 2014
Un testo traboccante di slogan, flash, nonsensi, finti ricordi, amnesie autentiche, voci notturne, folgorazioni gratuite, frasi inutilmente profonde, parapoesie, similpensieri, giochetti di parole: insomma tutto quello che, poco a poco, ha occupato lo spazio del teleschermo, cercando di omologarci in preda al luogo comune. Un messaggio che Marchesi ci ha lanciato dall’altra sponda, l’ultima spiaggia dell’umana intelligenza, invitandoci paradossalmente a dedicarci più al futile che al presunto funzionalismo di questo mondo.