L'Atlante delle emozioni di Giuliana Bruno

Visioni di Sabato con Angelo Crespi

L'Atlante delle emozioni di Giuliana Bruno

 

Sabato 23 aprile 2016 

ore 17,30

Sala Conferenze Vincenzo Cardarelli

Viale Trento 18/e – Viterbo

 

L’Atlante delle emozioni è un viaggio visivo tra architettura, arte, cinema, design, moda; è il tentativo originale di condensare in una mappa la storia culturale delle arti visive e dello spazio; è una mappa affettiva che mette in contatto molteplici riferimenti di una cultura condivisa (tratti dall’arte, dall’architettura e dal cinema) con i paesaggi mentali e i mondi interiori. L’Atlante delle emozioni è la mappa di quella che l’autrice definisce “geografia emozionale”, categoria interpretativa che dischiude a un nuovo modo di osservare, leggere e raccontare lo spazio intorno a noi.

 

Angelo Crespi, Laureato in Legge, giornalista professionista; ha collaborato, tra le altre, alle pagine culturali de Il Foglio e Il Giornale; insegna Storia del giornalismo all’Università Cattolica di Milano. Tra il 2002 e il 2009, dirige il settimanale di cultura Il domenicale; dal 2008 al 2011, è consigliere del Ministro dei beni delle Attività Culturali; dal 2009 al 2012 è presidente del MAGA, Museo d’Arte Gallarate e dal 2011 è presidente del Centro Internazionale d’arte e cultura di Palazzo Te di Mantova; attualmente collabora alle pagine Commenti e opinioni del Corriere della Sera. Ha pubblicato Contro la Terza pagina (BvS, 2004) e Ars Attack (Johan & Levi, 2013).

 

Giuliana Bruno, nata a Napoli, dal 1980 vive a New York. Emmet Blakeney Gleason Professor of Visual and Environmental Studies presso l’Università di Harward, è nota internazionalmente per la sua ricerca sulle intersezioni tra arte, architettura, film e media. I suoi libri – tra cui, Surface: Matters of Aesthetics, Materiality and Media (University of Chicago Press, 2014) e Streetwalking on a Ruined Map (Princeton University Press, 1993) -, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Il libro Atlante delle emozioni è stato premiato come il miglior libro al mondo sulle moving image e ha influenzato il nuovo orientamento degli studi di arti visive.

 

 

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