Le storie d’amore che hanno cambiato il mondo
Neri Pozza, pagine 432, euro 18.
«Con Sinoué si impara senza mai annoiarsi. La sua trasposizione dei fatti storici entro la vita quotidiana avviene con lo stile poetico di un cantastorie egiziano. E grazie al suo talento, ciò che appariva difficile diventa subito chiaro».
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È noto che il «dramma sublime» che si svolge sull’«eterno teatro della storia» (Walt Whitman) non è animato soltanto da nobili ideali e gesta eroiche; spesso è fatto di azioni mediocri, persino ignominiose, così come di menzogne e raggiri, infamie e follie.
Non altrettanto noto è il ruolo che giocano nel «dramma della storia» le passioni amorose. L’amore, infatti, non muove soltanto il sole e l’altre stelle, ma anche la storia degli uomini, trascinandola spesso lungo le vie tortuose e cieche della passione o su quelle dritte e linde del sentimento.
In questo libro Gilbert Sinoué narra di alcuni grandi amori che hanno letteralmente determinato il corso della storia in un verso piuttosto che in un altro. Dalla folle passione di Dom Pedro per Inès de Castro, che si concluse con l’assassinio di quest’ultima e una sanguinosa guerra che fu sul punto di devastare il Regno del Portogallo, alla storia d’amore tra Nehru e Lady Mountbatten, che rese possibile la conquista dell’indipendenza dell’India in una maniera molto meno conflittuale del previsto; dall’amore di Lady Hamilton per Nelson, che la spinse a intercedere presso Maria Carolina e a fare in modo che l’ammiraglio non soccombesse con la sua flotta nella baia di Abukir, ai tormenti del cuore di Édith Piaf, che impedirono a Cerdan di affrontare Jake La Motta e di riconquistare il titolo di campione del mondo, dall’amore «maledetto » tra un sedicenne Arthur Rimbaud e uno squattrinato Paul Verlaine alla passione «incosciente » che spinse Edoardo VIII a rinunciare al trono pur di sposare Wallis Simpson; Sinoué mostra come tutti i frammenti che compongono l’universo siano uniti tra loro e sia sufficiente «modificarne uno perché tutti quelli a esso collegati risentano di tale cambiamento. Frida Kahlo e Diego Rivera, Rodin e Claudel, la cop- pia Burton e Taylor, Hugo e Juliette… Ognuno di loro, ciascuno a proprio modo e con maggiore o minore intensità, ha turbato i disegni del de tino».