Gabriele Galloni a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 13 dicembre alle 17.30, per la rassegna La Biblioteca incontra, Giuseppe Manfridi condurrà un incontro della serie “La memoria” dedicato al ricordo del poeta Gabriele Galloni.
 

Giuseppe Manfridi è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Tra gli allestimenti più pregevoli: Giacomo, il prepotente, nel ’98 al Théatre des Champs-Elisées di Parigi, e Zozòs, allestito nel 2000 al Gate Theatre di Londra con la regia di Peter Hall, e ripreso al Barbican nel 2003. Il critico del Sunday Times ha definito la commedia “La più divertente che abbia mai visto”. La partitella; Giacomo, il prepotente; L’osso d’oca e L’orecchio sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico. Tra le sue sceneggiature: Ultrà, film che, per la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 il romanzo Cronache dal paesaggio, e, due anni dopo, La cuspide di ghiaccio (entrambi editi da Gremese) sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Nel 2020 il romanzo Anja, la segretaria di Dostoevskij (La Lepre Edizioni) ha vinto il Premio Città di Como. Tutto il suo teatro è in corso di pubblicazione presso La Mongolfiera Editrice.

 
L’AUTORE
Gabriele Galloni è nato nel 1995 a Roma, dove ha vissuto e dove è morto il 6 settembre 2020. Ha pubblicato raccolte di versi (Slittamenti, con una nota introduttiva di Antonio Veneziani, Augh Edizioni 2017; In che luce cadranno, RP Libri 2018; Creatura breve, Ensemble 2018; L’estate del mondo, Marco Saya 2019) e di racconti (Sonno giapponese, Italic 2019). Ha curato per la rivista “Pangea” la rubrica Cronache dalla Fine – dodici conversazioni con altrettanti malati terminali.
Nel 2018 ha fondato la rivista online “Inverso”. Le sue poesie sono apparse su svariate riviste italiane, e sono state tradotte in spagnolo e in romeno.
 
IL LIBRO
“Il poeta, nella sua affilata percezione, affronta a viso aperto il dualismo vita/morte. Quest’ultima pulsa nelle vene in un continuo epilogo, in un verso caustico, graffiante, tetragono. Gabriele Galloni ha dimestichezza con la finitudine umana, ma non entra mai in una dimensione sociale di condanna, in una posizione ideologica. Ogni poesia è calibrata, limpida, nell’imprevedibilità dei contrasti di un tempo irreprensibile che si riproduce nei particolari. Il tema della mortalità ha sullo sfondo il luogo istantaneo che si tramuta in uno spazio assoluto sulla riva dei corpi e delle anime. Sia perché il dolore è tradotto in scrittura, sia perché l’assenza intravede un amore ancora avvertito nella sacertà. Questa poesia emette luce che circola nel mistero della creazione. È una sorgente che avvicina e allontana: dai bagliori emergono le cicatrici e spunta il profilo di un orizzonte, di un’avventura nel realismo dantesco. Gabriele Galloni sfida la precarietà umana e cerca un mantra attraverso il suo prezioso recinto poetico.”
(Alessandro Moscè)
 
 
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube