Lettera al Presidente del Consiglio

Viterbo, 6 settembre 2016

Egregio Matteo Renzi,

 

Prendo spunto dall’ottima iniziativa di qualche giorno fa con la quale si è restituito a Ventotene il suo ruolo di simbolo della nascita dell’Europa Unita e al carcere una funzione degna della cultura. Sicuramente una bella pagina si storia in cui la politica ha saputo ritrovare la sua ispirazione proprio perché ha dato spazio alle nostre radici culturali fatte di volontà, sentimento e ragione.

 

Faccio seguito a questa riscoperta del ruolo fondamentale della cultura nella soluzione dei problemi della contemporaneità e alle sue promesse di un piano straordinario di investimenti sulla cultura, per sottoporre alla sua attenzione la nostra lettera-manifesto È ora di leggere”, con la quale abbiamo perorato la causa di un Piano Marshall per la cultura, sull’onda del dibattito riguardo il Salone del Libro di Torino.

 

LA PROPOSTA
È nostra ferma convinzione che per ripartire dal basso con la cultura – come Lei ha più volte ribadito nel contesto di Ventotene – non vi sia bisogno di grandi pianificazioni e finanziamenti, ma basti riattivare quella rete di biblioteche di prossimità che attraverso il libro e i consigli di lettura costituiscono un presidio fondamentale del nostro impianto culturale e civile.

 

Sarebbe sufficiente – come abbiamo sostenuto nella lettera-manifesto “È ora di leggere” – immettere nuova linfa a questa vasta rete di biblioteche comunali (17679 secondo i dati dell’Anagrafe Biblioteche Italiane) rilanciando, tra le altre iniziative, la lettura dei classici della letteratura al fine di rinvigorire le radici della cittadinanza, la partecipazione democratica e le ragioni di un’Europa unita e solidale come la voleva Spinelli. La lettura può ridare ai cittadini quei significati che l’Europa delle regole e della moneta unica sembra aver smarrito.

 

ASSUMERE GIOVANI
Lanciamo l’idea che il Consiglio dei Ministri prenda in carico la questione emanando un provvedimento di assunzione di 2 operatori culturali per ogni biblioteca comunale presente sul suolo italiano, fra i tanti laureati in archivistica, beni culturali e comunicazione che, seppur meritori, sono privi di occupazione.

 

Queste nuove risorse potranno partecipare attivamente ad un piano di rilancio del libro e della lettura che costituisca la Casa comune della cultura italiana ed europea prima ancora e più rapidamente di quanto non si debba fare con le nostre case di mattoni. Non è forse una rivoluzione culturale quella della prevenzione sismica prima ancora che un adeguamento tecnico? Non è forse un cantiere culturale il primo che dovremmo aprire per restituire un senso all’abitare questo Paese?

 

Allora che cantiere sia!

 

Non indugiamo oltre: è ora di leggere.

 

Distinti saluti,

 

Paolo Pelliccia

Commissario Straordinario Biblioteca Consorziale di Viterbo
presidenza@bibliotecaviterbo.it