L’addio

Dopo Gli esordi, i Canti del caos e Gli increati, L’addio, il nuovo romanzo di Antonio Moresco. Un’avventura totale, poetica e conoscitiva nata in un momento cruciale della vita dell’autore.

«Mi chiamo D’Arco e sono uno sbirro morto.» Comincia così questo travolgente romanzo, metafisico e d’azione. Il protagonista è un uomo pieno di dolore, delicatezza e furore, chiamato a compiere una missione impossibile.

La città dei vivi e quella dei morti sono vicine, comunicanti, e si assomigliano molto. La polizia dei vivi e la polizia dei morti sono in contatto e collaborano, quando devono risolvere i casi più difficili. Dispongono di cellulari tarati per la comunicazione tra vivi e morti, e di e-mail criptate. Ma c’è un’altra cosa, che però nessuno sa dire: quale dei due mondi venga prima. Ora D’Arco deve tornare nel mondo dei vivi, nel quale fu ucciso, per fermare un massacro di vittime innocenti. Ma, se la morte venisse davvero prima della vita e il male prima del bene, come si potrà invertire la spirale?

D’Arco ci proverà perché è uno che non si arrende, perché ha una formidabile guida e un alleato: un bambino dal cranio rasato, gli occhi spalancati e i denti serrati, una creatura senza più voce e con il collo percorso da una cicatrice prodotta da una collana di filo spinato, ma con la volontà attraversata dalla stessa indomabile sete di giustizia.

Una coppia di eroi fragili e indistruttibili, individui solitari e disillusi ma disposti a mettere in gioco tutto per difendere chi sia stato umiliato e offeso: un uomo che si è gettato alle spalle le speranze e un bambino muto ma capace di guardare e vedere nel futuro e nell’abisso, come quei fanciulli straordinari cari all’apologetica di alcune fedi religiose.

Un romanzo di combattimento attraversato da una cocente storia d’amore e da interrogativi vertiginosi, che è anche una meditazione estrema sulla presenza del male e del dolore nel mondo e sulla possibilità di salvezza.

Con questa nuova opera Antonio Moresco irrompe in un genere letterario popolare e nobile al tempo stesso, il romanzo poliziesco, per terremotarlo, aprirlo a nuovi orizzonti e condurlo in territori inesplorati. Come è caratteristica di questo scrittore, sempre fedele a se stesso e alle sue tematiche eppure capace di spingere ogni volta più in là la sua energia visionaria e la sua incrollabile fiducia nella forza dell’intransigenza e nelle possibilità della letteratura.

I RANDAGI

Mondadori, 2014

 

Tutto nasce dalla foto segnaletica di un sovversivo di nome Moresco – per di più maledettamente somigliante all’autore di questo libro – ritrovata da un amico al Casellario Politico Centrale di Roma. Questa casuale scoperta è la miccia che accende la curiosità dello scrittore, lo spinge a esplorare il difficile passato della propria famiglia, a scoprire memorie scritte e vecchie fotografie, a svuotare scatole impolverate, a esaminare incartamenti dimenticati con ritrovamenti inattesi, a compiere un lungo viaggio per incontrare parenti finiti dall’altra parte del mondo. Ne viene fuori un romanzo per parole e immagini che, partendo da una piccola storia, si allarga sempre più fino a raccontare non solo la diaspora della propria famiglia, i destini di nonni, zii, genitori e cugini, di figli abbandonati alla nascita, di fratelli finiti in due campi opposti, di vagabondi e reduci di guerre e di rivoluzioni perdute, ma anche la diaspora di un intero mondo. «Brandelli dolorosi e ancora sanguinanti di vita che mi sono arrivati in mano all’improvviso, conservati nonostante tutto e passati di mano in mano attraverso il tempo e lo spazio dai membri di questa povera e tormentata famiglia come se fossero le memorie di una casata reale.» Un viaggio dentro il pozzo segreto della propria famiglia che diventa a poco a poco anche un viaggio dell’autore dentro se stesso.

 

Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947 e vive a Milano. Tra i maggiori scrittori italiani, ha pubblicato numerose opere, ultime delle quali: Lettere a nessuno (Einaudi 2008), Canti del caos (Mondadori 2009), Gli incendiati (Mondadori 2010), Gli esordi (Mondadori 2011), La parete di luce (Effigie 2011), Il combattimento (Mondadori 2012), La lucina (Mondadori 2013) e Fiaba d’amore (Mondadori 2014).