Guendalina Middei a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 20 dicembre alle 17.30, per la rassegna La Biblioteca incontra, sarà con noi Guendalina Middei (@ProfessorX) per presentarci il suo libro Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera (Feltrinelli) in dialogo con Lorenzo Abbate.
 
L’AUTRICE
Guendalina Middei è un’autrice italiana. Nata a Roma nel 1992, ha scritto per diversi giornali e riviste tra cui “Critica Letteraria”, “Culturificio” e “Sintesi Dialettica”. Tra i suoi titoli, Clodio (Navarra Editore, 2022), Intervista con un matto (Navarra Editore, 2023) e Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L’arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni (Feltrinelli, 2024).
 
IL LIBRO
Guendalina Middei ci accompagna, con passione e originalità, alla scoperta di nove giganti della letteratura e, superando l’idea che serva una cultura enciclopedica per comprenderli e amarli, ci contagia con il desiderio irresistibile di leggerli.
Leopardi, Tolstoj, Manzoni, Mann, Kafka, Dostoevskij, Austen, Tomasi di Lampedusa e Orwell rivelano le illusioni in cui siamo irretiti e ci danno strumenti di straordinaria modernità per vivere in un presente incerto. In questo viaggio attraverso alcuni dei loro capolavori, Guendalina Middei presta ascolto alle voci che, come magiche zattere, si levano dalle loro pagine, alla ricerca di quelle stelle polari che indicano la rotta in questa strana cosa che si chiama esistenza.
Nei personaggi, che si muovono tra gli inciampi, le emozioni e la ricerca di un senso profondo, l’autrice sente risuonare le tante domande che bruciano dentro di noi. Così, Anna Karenina non è solo la storia di una relazione clandestina e tragica, ma quella di una donna che, riappropriandosi dei suoi desideri, rinasce alla vita. Delitto e castigo ci racconta di un giovane che sente e pensa troppo intensamente, interrogandosi sul dolore e su come superarlo. In Leopardi ritroviamo l’ansia tormentosa di un ragazzo che vorrebbe aprirsi al mondo e scoprire quale posto occupare. E, ancora, a quanti è capitato di vivere una metamorfosi interiore tanto inaspettata come quella di cui ci parla Kafka? Chiunque ami il gusto di letture che non smettono di sorprendere per la loro ricchezza troverà suggestioni preziose per accostarle e lasciare che ci parlino, superando con piccoli stratagemmi le difficoltà che pongono.
 
 
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube
 
 

Gabriele Galloni a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 13 dicembre alle 17.30, per la rassegna La Biblioteca incontra, Giuseppe Manfridi condurrà un incontro della serie “La memoria” dedicato al ricordo del poeta Gabriele Galloni.
 

Giuseppe Manfridi è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Tra gli allestimenti più pregevoli: Giacomo, il prepotente, nel ’98 al Théatre des Champs-Elisées di Parigi, e Zozòs, allestito nel 2000 al Gate Theatre di Londra con la regia di Peter Hall, e ripreso al Barbican nel 2003. Il critico del Sunday Times ha definito la commedia “La più divertente che abbia mai visto”. La partitella; Giacomo, il prepotente; L’osso d’oca e L’orecchio sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico. Tra le sue sceneggiature: Ultrà, film che, per la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 il romanzo Cronache dal paesaggio, e, due anni dopo, La cuspide di ghiaccio (entrambi editi da Gremese) sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Nel 2020 il romanzo Anja, la segretaria di Dostoevskij (La Lepre Edizioni) ha vinto il Premio Città di Como. Tutto il suo teatro è in corso di pubblicazione presso La Mongolfiera Editrice.

 
L’AUTORE
Gabriele Galloni è nato nel 1995 a Roma, dove ha vissuto e dove è morto il 6 settembre 2020. Ha pubblicato raccolte di versi (Slittamenti, con una nota introduttiva di Antonio Veneziani, Augh Edizioni 2017; In che luce cadranno, RP Libri 2018; Creatura breve, Ensemble 2018; L’estate del mondo, Marco Saya 2019) e di racconti (Sonno giapponese, Italic 2019). Ha curato per la rivista “Pangea” la rubrica Cronache dalla Fine – dodici conversazioni con altrettanti malati terminali.
Nel 2018 ha fondato la rivista online “Inverso”. Le sue poesie sono apparse su svariate riviste italiane, e sono state tradotte in spagnolo e in romeno.
 
IL LIBRO
“Il poeta, nella sua affilata percezione, affronta a viso aperto il dualismo vita/morte. Quest’ultima pulsa nelle vene in un continuo epilogo, in un verso caustico, graffiante, tetragono. Gabriele Galloni ha dimestichezza con la finitudine umana, ma non entra mai in una dimensione sociale di condanna, in una posizione ideologica. Ogni poesia è calibrata, limpida, nell’imprevedibilità dei contrasti di un tempo irreprensibile che si riproduce nei particolari. Il tema della mortalità ha sullo sfondo il luogo istantaneo che si tramuta in uno spazio assoluto sulla riva dei corpi e delle anime. Sia perché il dolore è tradotto in scrittura, sia perché l’assenza intravede un amore ancora avvertito nella sacertà. Questa poesia emette luce che circola nel mistero della creazione. È una sorgente che avvicina e allontana: dai bagliori emergono le cicatrici e spunta il profilo di un orizzonte, di un’avventura nel realismo dantesco. Gabriele Galloni sfida la precarietà umana e cerca un mantra attraverso il suo prezioso recinto poetico.”
(Alessandro Moscè)
 
 
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
 
 

Giulio Ferroni a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 6 dicembre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Giulio Ferroni – con il suo libro Natura vicina e lontana. Umanesimo e ambiente dagli antichi greci all’intelligenza artificiale (La nave di Teseo) – in dialogo con Antonello Ricci.
 
L’AUTORE
Giulio Ferroni, professore emerito della Sapienza di Roma, è autore di studi sulle più diverse zone della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi) e dell’ampio manuale Storia della letteratura italiana (1991 e 2012). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gli ultimi poeti. Giovani Giudici e Andrea Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (2020), con cui ha vinto il Premio letterario internazionale Viareggio Rèpaci 2020 (sezione Saggistica) e il Premio letterario internazionale Mondello 2020 (sezione Opera critica).
Ha diretto il volume sulla Letteratura della serie Treccani Il contributo italiano alla storia del pensiero (2018).
 
IL LIBRO
Attraverso un sintetico percorso storico che dalla poesia greca giunge fino all’intelligenza artificiale, Giulio Ferroni si confronta con le visioni della natura e dell’ambiente elaborate dall’umanesimo e con il senso della sua crisi attuale, tra marginalizzazioni, decostruzioni, antiumanesimi, ideologie del postumano, prospettive di umanesimi tecnologici.
Di fronte alla crisi attuale, tra distruzione della natura e dominio della tecnologia, viene qui affermata la necessità di un umanesimo che sappia confrontarsi con l’alterità della natura e insieme con la fraternità per il vivente, col valore della vita non giustificata: un umanesimo ambientale, che mette al centro l’uomo non per affermare un ideologico antropocentrismo, ma perché solo ad esso tocca la responsabilità della rovina e della salvezza del pianeta, di contro al pericolo costituito dalla derive economiche e tecnologiche tuttora incontrastate, nonostante la diffusa retorica dello “sviluppo sostenibile”.
 
 
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Umberto Ambrosoli a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 29 novembre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Umberto Ambrosoli – con il suo libro Qualunque cosa succeda (Sironi editore) – in dialogo con Lorenzo Abbate.
 
L’AUTORE
Umberto Ambrosoli, classe 1971, è avvocato penalista a Milano. Da anni è impegnato ad attualizzare la storia del padre Giorgio, partecipando a incontri e iniziative pubbliche in tutt’Italia. Dal 2017 al 2021 ha curato la rubrica Norme & Tech sul Corriere dell’Innovazione (mensile del Corriere della Sera).
Tra i suoi titoli, Liberi e senza paura. Cronaca di una candidatura in Lombardia, con Stefano Rolando (Sironi, 2013), Coraggio (il Mulino, 2015; Premio della Fondazione Vincenzo Padula), Ostinazione Civil e (Guerini e Associati, 2016), Diritto all’oblio, dovere della memoria (Bompiani, 2017).
 
IL LIBRO
Giorgio Ambrosoli fu per cinque anni commissario liquidatore alla banca privata del bancarottiere e mafioso Michele Sindona; venne ucciso a Milano da un killer la notte tra l’11 e il 12 luglio 1979. A trent’anni di distanza il figlio Umberto ne racconta la storia. Sullo sfondo, l’Italia in quel drammatico periodo. Nell’indagare gli snodi di un sistema politico-finanziario corrotto e letale, Ambrosoli agiva in una situazione di isolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole. Aveva scritto alla moglie: “Pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese […] Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo”.
Il racconto illumina il carattere esemplare delle scelte di Giorgio Ambrosoli, la sua coerenza agli ideali di libertà e responsabilità e, insieme, sottolinea il valore positivo di una storia ancora straordinariamente attuale.
Da questo libro la Rai ha tratto il film TV Qualunque cosa succeda.
 
 
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Paul Celan a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra – il secondo della serie “La memoria” – sarà venerdì 22 novembre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Marco Federici Solari che ci condurrà alla riscoperta e al ricordo di Paul Celan.
 
Marco Federici Solari è studioso di letteratura comparata, editore e libraio. Ha tradotto, tra gli altri, Bertolt Brecht, Emmy Hennings, Franz Kafka, Thomas Mann, Christoph Ransmayr e Natascha Wodin. Ha curato la prima edizione italiana de Il romanzo dei tui di Brecht. È autore della monografia Il demone distratto. Scrittura e personaggio nel primo Kafka (Le Lettere 2008). Ha scritto articoli e interventi su E.T.A. Hoffmann, Giacomo Leopardi, Nathanael West e Cesare Cases.
Con Lorenzo Flabbi nel 2012 ha fondato L’orma editore.
 
L’AUTORE
Paul Celan (1920-1970) è stato un poeta di lingua tedesca, nato in una famiglia ebrea a Cernovitz, capoluogo della Bucovina settentrionale, all’epoca in Romania. Durante la Seconda guerra mondiale i suoi genitori furono deportati e assassinati in un campo di concentramento. Dopo aver vissuto a Bucarest e a Vienna, nel 1948 si trasferì a Parigi per vivere in francese e scrivere in tedesco.
Con le raccolte Papavero e memoria, Di soglia in soglia, Grata di linguaggio e Parte di neve ha dato voce poetica all’abisso della Shoah e alle ossessioni della memoria.
Ha magistralmente tradotto autori del calibro di Shakespeare, Mandel’štam, Char e Ungaretti.
 
IL LIBRO
Paul Celan incarna con una coerenza e un’esemplarità che non ha uguali la figura del poeta di fronte alle tragedie della Storia. Autore di liriche densissime, capaci di distillare interi universi in poche affilate parole, ha aperto nuovi spazi dell’espressione poetica componendo moderni salmi in cui si beve il «nero latte dell’alba» e disperate canzoni in cui convivono «papavero e memoria», «oro e oblio», «avvoltoio e stella».
Dopo una travagliata vicenda editoriale, la prima antologia delle sue poesie uscì nel nostro Paese solo nel 1976, a sei anni dal suicidio dell’autore. Celan, però, aveva già da tempo designato il proprio traduttore di elezione. Si trattava del giovane poeta Moshe Kahn, che nei decenni successivi avrebbe poi trasposto in lingua tedesca alcuni dei massimi scrittori italiani del Novecento.
A cinquant’anni di distanza Kahn ha rivisto e notevolmente ampliato la sua epocale antologia consegnandoci una nuova lettura di una delle voci fondamentali della letteratura europea.
Arricchisce il volume un’ampia cronologia della vita e delle opere dell’autore e il racconto autobiografico in cui Helena Janeczek ricorda il proprio arrivo in Italia con un volume di poesie di Celan che le «fungeva da patria portatile» e l’incontro con le prime versioni italiane di Moshe Kahn.
 
 
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Giuseppe Barbera a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 15 novembre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Giuseppe Barbera – con il suo libro Abbracciare gli alberi (il Saggiatore) – in dialogo con Consuelo Fabriani, curatrice dell’incontro.
 
L’autore
Giuseppe Barbera (Palermo, 1948) è stato professore ordinario di Colture arboree all’Università di Palermo. Ha curato per il FAI il recupero del giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi e di Donnafugata a Pantelleria. Fa parte del Consiglio scientifico dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale e della Associazione Italiana Parchi e Giardini Storici ed è socio emerito dell’Accademia nazionale di Scienze forestali. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Tuttifrutti (2018; premio Grinzane Cavour) e, con il Saggiatore, Il giardino del Mediterraneo (2021; premio speciale Cultura del Mediterraneo).
 
Il libro
Un senso di leggerezza, di felicità sottile, di pace percorre il lettore di Abbracciare gli alberi – che il Saggiatore propone in una seconda edizione rinnovata –, perfino quando ci racconta dello scempio edilizio perpetrato dalla mafia nella Conca d’Oro di Palermo, un giardino naturale di leggendaria bellezza che fece ritenere a Goethe di aver scoperto l’Eden in terra. Un benessere pervasivo da cui non si viene abbandonati neppure dopo aver terminato la lettura, che come una radice si espande, invade lo spazio interiore e modifica il rapporto con quello esteriore. Abbracciare gli alberi è un libro che cambia il modo di stare nel mondo.
 
* * *
 

L’incontro – il primo della serie “Gli speciali” per questa stagione – è anche l’occasione per presentare Arborvitae: Il giardino che ancora non c’è, dedicato a chi non c’è più, un progetto architettonico-paesaggistico che rinnova il linguaggio dei cimiteri tradizionali a favore della creazione di “Giardini della Rimembranza” dove è consentito piantare un albero dedicato alla memoria di coloro che scelgono la cremazione come atto finale. Arborvitae è un progetto di forestazione urbana che incarna i principi dell’economia della cura promuovendo una visione sistemica tra ambiente, memoria, comunità e paesaggio. Uno spazio nuovo per le nostre città, dove il ricordo di chi ci ha lasciato si fonde con la ciclicità della natura e il senso della vita che si rinnova.

 
La curatrice
Consuelo Fabriani, architetto paesaggista di formazione classica con un solido background nel mondo dell’arte contemporanea come gallerista e curatrice di mostre internazionali, ha fondato il suo studio nel 2011 a Roma realizzando progetti dove Arte e Paesaggio si diluiscono in un’unica visione.
 
 
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Pupi Avati e Massimiliano Perrotta a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 8 novembre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Massimiliano Perrotta – con il suo libro Pupi Avati fuori dal cinema italiano (Sabinae Edizioni) – in dialogo con il regista.
 
L’incontro è il primo degli appuntamenti organizzati in collaborazione con la Fondazione Carivit e si terrà presso l’Auditorium “Aldo Perugi” del Centro Culturale Valle Faul (via Faul 24-26).
 
L’autore
Massimiliano Perrotta è nato a Catania nel 1974 e vive a Roma. Regista, scrittore, critico culturale sull’Huffington Post, ha pubblicato le raccolte poetiche Riva occidentale (Sikeliana, 2017) e Dopoguerra (Torri del Vento Edizioni, 2020); il libro di racconti L’aria del tempo (Torri del Vento Edizioni, 2022); le opere teatrali Cornelia Battistini o del fighettismo (La Cantinella, 2006), Hammamet (Sikeliana, 2010, Premio Giacomo Matteotti della Presidenza del Consiglio dei ministri), Masino Scacciapensieri (Torri del Vento Edizioni, 2019).
 
Il libro
Pupi Avati è fuori dal cinema italiano per una ontologica estraneità agli schemi culturali che nell’ultimo mezzo secolo lo hanno dominato: non ha fede nella storia, non crede nel progresso, non lotta contro il potere, non gli interessano i temi sociali, non si batte per le nobili cause, non vuole denunciare nulla, non racconta la crisi dell’Occidente, non segue le mode, non ostenta citazioni, non è laico.
Per la stessa ragione il cinema italiano ama poco Pupi Avati: lo tratta con condiscendenza, premia raramente i suoi film, fatica a riconoscergli lo status di autore con la a maiuscola. Eppure pochi registi italiani sono autori quanto lui, ogni suo film – riuscito o no che sia – ha una inconfondibile cifra stilistica e una personale chiave di lettura del mondo.
Nella sciatteria generalizzata del cinema italiano odierno, suona paradossale che Pupi Avati non venga acclamato come il piccolo grande maestro che è.
Pubblicato in otto puntate sull’Huffington Post, questo pamphlet sogna di avviare – a livello artistico, culturale, politico – una revisione critica radicale degli ultimi decenni. Il cinema di Pupi Avati non va rivalutato o sdoganato: va letto con occhi vergini, con occhi postnovecenteschi, con gli occhi di domani.
 
 
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Matteo Della Rovere a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 25 ottobre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Matteo Della Rovere – con il suo libro Amare note. Scherzo su Mozart e Rossini (La Lepre Edizioni) – in un incontro a cura di Claudio Strinati e con la partecipazione di Filippo La Porta.
 
L’autore
Matteo della Rovere è nato in Italia. Si definisce “un cane sciolto”, sia come essere umano che come scrittore. Attualmente vive negli Stati Uniti, dove divide il suo tempo tra lo scrivere e la musica, due amori paralleli che da sempre segnano la sua vita.
 
Il libro
Come mai Mozart, genio riconosciuto e apprezzato nei secoli, non ha una tomba, neppure una croce sotto cui porre un fiore? A cosa fu dovuto l’improvviso spegnersi della straordinaria creatività di Rossini, il quale morì a settantasei anni, ma smise di comporre quasi quaranta anni prima? Il romanzo, che si svolge sullo sfondo di un inizio Ottocento sconvolto dalle guerre napoleoniche, tenta di rispondere a queste domande con una ipotesi fantasiosa, ma intrigante. Una storia d’amore e di inganni, animata dai colori tipici del melodramma, ma anche dalla speranza di redenzione dello spirito umano.
 
 
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Gabriella Sica a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra, il primo dedicato alla poesia, sarà venerdì 18 ottobre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Gabriella Sica – con il suo libro La fabuleuse vie (Editions Laborintus) – in dialogo con Maria Giovanna Pontesilli.
 
L’autrice
Gabriella Sica, nata a Viterbo, vive da quando ha dieci anni a Roma. È una voce importante della poesia italiana contemporanea fin da quando ha ideato e realizzato “Prato pagano” (1979-1987) con la collaborazione di poeti e artisti degli anni Ottanta.
Stimata fin dall’esordio da Elsa Morante, Attilio Bertolucci e Giorgio Caproni, si evolve sulla scena letteraria italiana con proposte sempre diverse e originali che hanno la poesia come radice. Autrice di sette libri in versi e alcuni libri in prosa, è autrice (con la regia di Gianni Barcelloni) di sei docu-film (su Pasolini, Ungaretti, Montale, Saba, Caproni e Penna) visibili su RaiPlay (Poeti del 900).
Sue poesie sono state tradotte in varie lingue, ultimamente in cinese e in tedesco. In Francia, che è stata sua terra d’elezione, viene ora pubblicato La fabuleuse vie (Nizza, Laborintus, 2024).
 
Il libro
«All’inizio avevo accolto la proposta delle Edizioni Laborintus di tradurre il mio primo libretto di poesie, La famosa vita, pubblicato nel 1986 ma scritto nei mesi a cavallo tra il 1979 e il 1981. Erano poesie piccole, nitide, se possibile adamantine. Erano brandelli sulla scrittura e sull’amore trasportati dai lirici greci, dai “fragmenta” petrarcheschi, e dai “frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes.
Ho contattato Monique Baccelli, grande traduttrice di romanzi e poesie italiane, conosciuta a un convegno fiorentino su Cristina Campo, che già aveva tradotto alcune mie poesie in occasioni italofrancesi, e in particolare una decina di poesie delle cinquanta de La famosa vita.
Generosamente e con notevole spirito di collaborazione tra donne, Monique ha accettato di tradurre le altre quaranta poesie. Era il 2021, l’anno terribile della clausura, e io avevo cominciato a scrivere qualche altro piccolo brano d’amore e di poesia, eco lontana di quel mio primo libro della “meglio gioventù”. E così in quell’anno terribile e nel successivo ho scritto altre cinquanta piccole poesie con il titolo La nuova famosa vita. Ho pensato di dare a questi due libri pubblicati insieme e che si specchiavano l’uno nell’altro dai lati opposti della vita, La famosa vita e La nuova famosa vita, un titolo riassuntivo, La favolosa vita» (g. s., 22 agosto 2024)
 
 
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Renzo Paris a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 11 ottobre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Renzo Paris – con il suo libro Madame Betti (Elliot edizioni) – in dialogo con Antonello Ricci.
 
L’AUTORE
Renzo Paris, nato a Celano nel 1944, vive a Roma dal 1955. Poeta, romanziere e critico, ha insegnato Letteratura francese nelle Università di Salerno e Viterbo.
Collabora con «il manifesto» e «il Venerdì di Repubblica».
Tra le ultime opere pubblicate: Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone (Elliot, 2014), Pasolini. Ragazzo a vita (Elliot, 2015), Miss Rosselli (Neri Pozza, 2020) e Pasolini e Moravia. Due volti dello scandalo (Einaudi, 2022).
 
IL LIBRO
Cantante, attrice, regista e romanziera, Laura Betti è stata testimone di un’epoca irripetibile. Renzo Paris ripercorre in questo memoir gli anni della loro lunga amicizia, colma di un affetto sempre vivo.
La “pupattola bionda”, come la chiamava Pasolini, appare attorniata da scrittori, poeti, registi degli anni Sessanta e Settanta: dal suo amore impossibile, Pier Paolo Pasolini, ad Alberto Moravia, da Paolo Volponi ad Alberto Arbasino, da Dario Bellezza a Enzo Siciliano e, tra i registi, Federico Fellini, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Marco Bellocchio. Nata nella provincia bolognese,
“Madame” Betti si era trasferita da giovane a Roma – la sua città amata e odiata – come molti artisti arrivati nel dopoguerra in cerca di opportunità.
Eroina sulfurea, tenera e dura, Paris la segue attonito e divertito nelle avventure cittadine e nelle villeggiature al Circeo, tra i teatri off e le case affollate dalle personalità che hanno plasmato la storia culturale italiana del Novecento, le cui miserie e i cui splendori risaltano in queste pagine
 
 
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Angelo Maria Ripellino a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra – il primo della nuova serie “La memoria” – sarà venerdì 4 ottobre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Giuseppe Manfridi che ci condurrà alla riscoperta e al ricordo di Angelo Maria Ripellino.
 
Giuseppe Manfridi è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Tra gli allestimenti più pregevoli: Giacomo, il prepotente, nel ’98 al Théatre des Champs-Elisées di Parigi, e Zozòs, allestito nel 2000 al Gate Theatre di Londra con la regia di Peter Hall, e ripreso al Barbican nel 2003. Il critico del Sunday Times ha definito la commedia “La più divertente che abbia mai visto”. La partitella; Giacomo, il prepotente; L’osso d’oca e L’orecchio sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico. Tra le sue sceneggiature: Ultrà, film che, per la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 il romanzo Cronache dal paesaggio, e, due anni dopo, La cuspide di ghiaccio (entrambi editi da Gremese) sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Nel 2020 il romanzo Anja, la segretaria di Dostoevskij (La Lepre Edizioni) ha vinto il Premio Città di Como. Tutto il suo teatro è in corso di pubblicazione presso La Mongolfiera Editrice.
 
L’AUTORE
Angelo Maria Ripellino (Palermo 1923 – Roma 1978), ordinario di lingua e letteratura russa presso Sapienza Università di Roma, è stato tra i più importanti slavisti a livello nazionale e internazionale, tradotto in numerose lingue straniere, autore di fondamentali saggi sulla letteratura e il teatro russo (tra gli altri, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia, Torino 1959; Il trucco e l’anima, Torino 1965; Letteratura come itinerario nel meraviglioso, Torino 1968) e sulla cultura ceca (memorabile il suo Praga magica, Torino 1973). Intellettuale poliedrico, raffinato erudito, Ripellino ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana, come traduttore, come poeta, come critico teatrale: indimenticate le sue recensioni sulle pagine dell’“Espresso”, in una rubrica che tenne dal 1972 fino alla precoce scomparsa.
 
IL LIBRO
Praga Magica
“Con un gusto ardimentoso ed enciclopedico Ripellino passa in rassegna una folla di persone, luoghi, libri, ombre, edifici, relitti, echi e bagliori della civiltà praghese: sepolcrali ossessioni alchemiche di Rodolfo II e passeggiate notturne di Kafka, taverne picaresche del soldato S’vejk e antri del Golem, caffè letterari e chiese spettrali, tutti travolti dalla continua sopraffazione politica-etnica-religiosa che ha visto il calvario boemo sotto il tallone della Controriforma, di Hitler, di Stalin e dei suoi successori.” Claudio Magris.
Il libro, a metà tra saggio e romanzo, è stato pubblicato per la prima volta nel 1973.
 
 
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
 
 

Margherita Caravello a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
nei mesi di luglio e agosto abbiamo lavorato alla definizione del nuovo calendario di incontri e oggi possiamo finalmente darvi qualche anticipazione.
La nuova rassegna La Biblioteca incontra è ormai alle porte e si espanderà, lungo ben tre stagioni, fino al 25 aprile 2025.
Nei prossimi giorni vi daremo i dettagli e il programma completo, per il momento vi segnaliamo l’incontro di apertura che si terrà venerdì 27 settembre alle 17.30 presso la nostra sala conferenze di viale Trento 18/E.
Sarà con noi Margherita Caravello – con il suo libro Un caffè con Alda Merini. L’inizio della storia – in dialogo con Giulia Marchetti.
   
L’autrice
Margherita Caravello opera prevalentemente in ambito teatrale, ricoprendo svariati ruoli dal palcoscenico alla produzione. Si è occupata, nello specifico, di autori come Federico Garcia Lorca, Oscar Wilde, Luis Sepùlveda, Alda Merini. Ha curato dal 2018 per 4 anni di tournée nazionale la produzione dello spettacolo Dio arriverà all’alba scritto da Antonio Nobili in omaggio ad Alda Merini. Nel 2021 ha pubblicato il libro Indagine su Alda Merini: non fu mai una donna addomesticabile in tournée con Giorgia Trasselli e per la regia di Antonio Nobili fino al 2023. Nel 2022 ha debuttato, questa volta prima in forma di spettacolo, Un caffè con Alda Merini: l’inizio della storia, attualmente in tournée. Tiene incontri di Teatro come laboratorio di complessità sociale per persone in stato di vulnerabilità.
   
Il libro
Cosa c’è in questo libro? C’è quello che ho imparato sulle emozioni, su quanto incidono le relazioni nello sviluppo dell’identità del singolo, sulle contraddizioni che ci compongono e che ci rendono, per questo, unici e sorprendenti. Ci sono tutti gli slanci e le frane degli adolescenti che siamo stati, e che oggi fatichiamo a riconoscere. Ci sono le ansie, le aspettative, le chiacchiere della gente per bene che non sa e giudica. C’è la storia contemporanea, la propaganda, la dittatura, la guerra. La rivoluzione umanistica della psichiatria e la questione ancora aperta della disparità di genere.
E c’è, soprattutto, Alda Merini giovane, prima che diventasse celebre.
L’inizio della storia di questa piccola ape furibonda nel suo scoprirsi poeta e donna alle prese con le resistenze sociali, l’incomprensione dei familiari, i primi disastrosi amori. C’è la testardaggine di una ragazza che si è giocata “il tutto per tutto” per inseguire il sogno di vedere i suoi libri esposti un giorno “nelle vetrine roboanti della Mondadori, magari davanti a quelli di tutti gli altri”. C’è tutto il dolore e il coraggio che ci vuole per conquistarsi, parola dopo parola, il proprio posto nel mondo. C’è ogni sorta di fraintendimento, il crollo, e la rinascita.
   
   
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube
   
   

La Biblioteca incontra 2024 / 2025 – Parte 1

 
Care lettrici e cari lettori,
come vi avevamo anticipato questa sarà una rassegna lunghissima che arriverà fino alla fine di giugno 2025. Siamo pronti a svelarvi la prima parte, dal primo incontro del 27 settembre fino allo speciale del 27 dicembre, dedicato al centenario di Franz Kafka, che sarà un po’ il nostro regalo per le festività.
 
Avremo molte novità importanti. Tra tutte, la collaborazione sempre più forte con uno dei nostri partner storici, la Fondazione Carivit. Cinque date si svolgeranno infatti, per la prima volta, al di fuori della nostra sala conferenze e saranno ospitate presso l’Auditorium “Aldo Perugi” del Centro Culturale Valle Faul. Su questi incontri, vi daremo in seguito tutti i dettagli.
 
Gli incontri di questa prima parte si terranno tutti, come di consueto, presso la nostra sala conferenze di viale Trento con la sola eccezione del pomeriggio dell’8 novembre, dedicato a Pupi Avati, che sarà invece all’Auditorium di valle Faul.
 
Questo il calendario completo:
 
27 settembre
Margherita Caravello, Un caffè con Alda Merini
Modera l’incontro Giulia Marchetti
 
4 ottobre – “La memoria”
Angelo Maria Ripellino, Il poeta dei poeti
Incontro a cura di Giuseppe Manfridi
 
11 ottobre
Renzo Paris, Madame Betti, elliot
Modera l’incontro Antonello Ricci
 
18 ottobre
Gabriella Sica, La fabuleuse vie, Editions Laborintus
Modera l’incontro Maria Giovanna Pontesilli
 
25 ottobre
Matteo Della Rovere, Amare note. Scherzo su Mozart e Rossini, La Lepre edizioni
Incontro a cura di Claudio Strinati
Con la partecipazione di Filippo La Porta
 
8 novembre – Auditorium “Aldo Perugi” del Centro Culturale Valle Faul
Pupi Avanti insieme a Massimiliano Perrotta, Pupi Avati fuori dal cinema italiano, Edizioni Sabinae
 
15 novembre – “Gli speciali”
Giuseppe Barbera, Abbracciare gli alberi, il Saggiatore
Incontro a cura di Consuelo Fabriani
 
22 novembre – “La memoria”
Paul Celan, Poesie, L’Orma editore
Incontro a cura di Marco Federici Solari
 
29 novembre
Umberto Ambrosoli, Qualunque cosa succeda, Sironi
Modera l’incontro Lorenzo Abbate
 
6 dicembre
Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana. Umanesimo e ambiente, La nave di Teseo
Modera l’incontro Antonello Ricci
 
13 dicembre – “La memoria”
Gabriele Galloni, Sulla riva dei corpi e delle anime, Crocetti
Incontro a cura di Giuseppe Manfridi
 
20 dicembre
Guendalina Middei, Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera, Feltrinelli
Modera l’incontro Lorenzo Abbate
 
27 dicembre – “Gli speciali”
Speciale KAFKA 2024 a cura di Marco Federici Solari
Franz Kafka, Il processo, L’Orma editore
 
Tutti gli incontri – tranne dove diversamente indicato – si terranno alle 17.30 presso la Sala Conferenze “Vincenzo Cardarelli” della Biblioteca Consorziale di Viterbo in viale Trento, 18/E (secondo piano).
 
A chi sarà presente agli incontri, come per le precedenti edizioni, la Biblioteca farà dono dei libri in rassegna, fino ad esaurimento delle copie disponibili.
 
 
 

Corrado Augias a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
eccoci dunque all’ultimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”: venerdì prossimo 7 giugno, alle ore 17.30, tornerà a trovarci – graditissimo ospite – Corrado Augias.

   

Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica». È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias – soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.

   
L’autore
Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore di programmi culturali per la TV, è nato a Roma. I suoi numerosi libri sono tradotti nelle principali lingue. I titoli più recenti pubblicati per Einaudi sono Le ultime diciotto ore di Gesù (2015), I segreti di Istanbul (2016), Questa nostra Italia (2017), Il grande romanzo dei Vangeli (con Giovanni Filoramo, 2019), Breviario per un confuso presente (2020) e I segreti di Roma cristiana (2024, pubblicato nel 2022 con il titolo La fine di Roma).
   
Il libro
A quasi novant’anni, Corrado Augias è un prezioso testimone del cambiamento. L’Italia di oggi – esclusi gli eterni vizi nazionali – assomiglia poco a quella di ieri. Augias ci racconta l’infanzia passata in Libia al seguito del padre ufficiale della Regia Aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l’incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. E poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della Direzione centrale programmi culturali della Rai; la fondazione del giornale «la Repubblica» nel 1976, il rilancio di RaiTre nel 1987. L’invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da «Telefono giallo» a «Babele», da «Città segrete» alla piú recente creatura «La gioia della musica», ultimo programma ideato per la Rai prima del passaggio a La7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: «La Torre di Babele». Accadimenti che sono però solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piú interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d’intellettuale. Agli eventi che hanno scandito la sua vita, Augias affianca le letture di cui s’è nutrito e dalle quali ha «imparato a vivere». Da Tito Lucrezio Caro a Renan, da Feuerbach a Freud e poi Spinoza, Manzoni, Beethoven, Nietzsche, Leopardi, i suoi maestri sono pensatori, poeti, narratori, musicisti: una costellazione ampia che non esita a chiamare il suo pantheon, figure che hanno arricchito il suo percorso professionale e, insieme, la sua consapevolezza di cittadino.
   
   
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
   
   

Patrizia Valduga a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo e penultimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 31 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Patrizia Valduga.
   
Patrizia Valduga (Castelfranco Veneto, 20 maggio 1953) è una poetessa e traduttrice italiana. Ha esordito nel 1982 con Medicamenta, che ha ricevuto il Premio Viareggio Opera Prima di poesia 1982. Negli anni successivi ha pubblicato numerose altre raccolte. Tra i molti scrittori da lei tradotti vi sono John Donne, Molière, Shakespeare, Mallarmé, Valéry, Ronsard e ultimamente, Carlo Porta.
In prosa, ha pubblicato Italiani, imparate l’italiano!, Edizioni d’If, Poeti innamorati, Interlinea, Breviario proustiano, Einaudi, Per sguardi e per parole, Il Mulino.
Nel 1988 ha fondato la rivista mensile «Poesia» che ha diretto per un anno.
   

Ai presenti, oltre all’album in presentazione, sarà donato anche il libro Per sguardi e per parole, Il Mulino (collana Icone – Pensare per immagini) fino a disponibilità delle copie.