Corrado Augias a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
eccoci dunque all’ultimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”: venerdì prossimo 7 giugno, alle ore 17.30, tornerà a trovarci – graditissimo ospite – Corrado Augias.

   

Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica». È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias – soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.

   
L’autore
Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore di programmi culturali per la TV, è nato a Roma. I suoi numerosi libri sono tradotti nelle principali lingue. I titoli più recenti pubblicati per Einaudi sono Le ultime diciotto ore di Gesù (2015), I segreti di Istanbul (2016), Questa nostra Italia (2017), Il grande romanzo dei Vangeli (con Giovanni Filoramo, 2019), Breviario per un confuso presente (2020) e I segreti di Roma cristiana (2024, pubblicato nel 2022 con il titolo La fine di Roma).
   
Il libro
A quasi novant’anni, Corrado Augias è un prezioso testimone del cambiamento. L’Italia di oggi – esclusi gli eterni vizi nazionali – assomiglia poco a quella di ieri. Augias ci racconta l’infanzia passata in Libia al seguito del padre ufficiale della Regia Aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l’incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. E poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della Direzione centrale programmi culturali della Rai; la fondazione del giornale «la Repubblica» nel 1976, il rilancio di RaiTre nel 1987. L’invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da «Telefono giallo» a «Babele», da «Città segrete» alla piú recente creatura «La gioia della musica», ultimo programma ideato per la Rai prima del passaggio a La7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: «La Torre di Babele». Accadimenti che sono però solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piú interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d’intellettuale. Agli eventi che hanno scandito la sua vita, Augias affianca le letture di cui s’è nutrito e dalle quali ha «imparato a vivere». Da Tito Lucrezio Caro a Renan, da Feuerbach a Freud e poi Spinoza, Manzoni, Beethoven, Nietzsche, Leopardi, i suoi maestri sono pensatori, poeti, narratori, musicisti: una costellazione ampia che non esita a chiamare il suo pantheon, figure che hanno arricchito il suo percorso professionale e, insieme, la sua consapevolezza di cittadino.
   
   
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Patrizia Valduga a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo e penultimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 31 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Patrizia Valduga.
   
Patrizia Valduga (Castelfranco Veneto, 20 maggio 1953) è una poetessa e traduttrice italiana. Ha esordito nel 1982 con Medicamenta, che ha ricevuto il Premio Viareggio Opera Prima di poesia 1982. Negli anni successivi ha pubblicato numerose altre raccolte. Tra i molti scrittori da lei tradotti vi sono John Donne, Molière, Shakespeare, Mallarmé, Valéry, Ronsard e ultimamente, Carlo Porta.
In prosa, ha pubblicato Italiani, imparate l’italiano!, Edizioni d’If, Poeti innamorati, Interlinea, Breviario proustiano, Einaudi, Per sguardi e per parole, Il Mulino.
Nel 1988 ha fondato la rivista mensile «Poesia» che ha diretto per un anno.
   

Ai presenti, oltre all’album in presentazione, sarà donato anche il libro Per sguardi e per parole, Il Mulino (collana Icone – Pensare per immagini) fino a disponibilità delle copie.

   
   
   

Lorenzo Flabbi a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo e decimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra – il primo della nuova serie speciale “Scrittori traducono scrittori” – sarà venerdì 24 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Lorenzo Flabbi, editore e traduttore italiano delle opere di Annie Ernaux, che ci condurrà alla scoperta della scrittrice premio Nobel per la Letteratura 2022.
Questa iniziativa di approccio all’opera letteraria di Annie Ernaux anticipa, come già annunciato, un prossimo incontro con l’autrice presso la nostra Biblioteca.
   
Lorenzo Flabbi è critico letterario e editore. Ha insegnato letterature comparate nelle università di Paris III e Limoges dedicandosi in particolare agli aspetti teorici della traduzione. Ha tradotto, tra gli altri, Apollinaire, Rushdie, Valéry, Rimbaud, Stendhal e Gracq. Per le sue traduzioni di Annie Ernaux ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Stendhal e il premio «La Lettura – Corriere della Sera» per la miglior traduzione dell’anno 2018.
   

“Tradurre Annie Ernaux mi rende una persona migliore. Ernaux è un’autrice molto esigente con se stessa e con il suo rapporto con la parola e quindi costringe il traduttore a essere altrettanto esigente. Costringe, insomma, a essere linguisticamente ambiziosi. Se poi consideriamo che lingua e pensiero non sono mai distaccati, ne deriva che leggere e tradurre Ernaux aiuta a pensare meglio.
Nonostante la sua parabola letteraria sia piuttosto compatta, ogni singolo libro presenta una specificità linguistica che pone ogni volta delle sfide diverse. Ad esempio Memoria di ragazza, il suo ultimo grande libro, è stato uno dei suoi testi più difficili da tradurre. La lingua è diventata ancora più densa, persino la punteggiatura è semantizzata, portatrice di un senso più profondo rispetto a quello consueto.
Altri due testi sono stati altrettanto sfidanti, benché per motivazioni diverse: Gli anni per l’ampiezza dei riferimenti, e L’evento per l’esattezza della scrittura e la potenza del tema trattato. Insomma, tradurre Annie Ernaux è sempre una sfida.”

   
   
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Luigi Serafini a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra – il secondo targato “Gli Speciali” – sarà venerdì 17 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza straordinaria di Luigi Serafini, artista e designer di fama mondiale, che ci parlerà delle sue opere e della mostra attualmente in corso al MACRO di Roma.
Vi aspettiamo, sicuri di sorprendervi ancora una volta.
   
L’AUTORE
   
Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale. Pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci è ora edito da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Negli anni ’80 è stato anche molto attivo nel mondo del Design milanese.
Le sue opere sono state esposte nelle seguenti sedi: Fondazione Mudima-Milano, XIII Quadriennale-Roma, PAC-Milano, Biennale 2011-Venezia, CRAC-Occitanie-Sète e CAC-Ginevra. Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque.
Ha pubblicato racconti con Fandango, Bompiani, Marsilio, nonché articoli su numerosi quotidiani italiani e collaborato con programmi Rai. Del suo lavoro hanno scritto tra gli altri Italo Calvino, Giorgio Manganelli, Federico Zeri, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Douglas Hofstadter, Umberto Eco e Tim Burton.
Ha collaborato con Federico Fellini alla Voce della Luna, creando la prima locandina del film, dalla quale il regista ha tratto l’idea per la scena in cui la Luna viene appunto catturata nella campagna romagnola. A Parigi è inoltre Satrape Transcendent du Collège de ’Pataphysique, unico italiano.
   
   
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Gianfranco Bologna a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà giovedì 9 maggio, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’.
Sarà con noi Gianfranco Bologna in dialogo con Domenico Canzoniero
   
IL LIBRO
   
Gianfranco Bologna, Noi siamo natura. Un nuovo modo di stare al mondo, Edizioni Ambiente
   
“Il mondo non morirà per la mancanza di meraviglie, ma per la mancanza di meraviglia”. Questa citazione, attribuita allo scrittore e giornalista britannico Gilbert Keith Chesterton, è perfetta per descrivere ciò che sta accadendo in questo momento storico. La meraviglia, il fascino e lo stupore che dovremmo provare per le straordinarie forme di vita che ci circondano si sono affievoliti, al punto da esserci trasformati in una specie prevaricatrice e inquinante, in grado di intaccare le basi stesse della vita sulla Terra.
Noi siamo natura parla di questo. Della grave amnesia collettiva che sembra avere colpito noi e le generazioni prima della nostra: abbiamo dimenticato di essere un tutt’uno con la natura che stiamo distruggendo. Per ricordarcelo, Gianfranco Bologna ci riporta là dove tutto è cominciato, al Big Bang, proseguendo attraverso le ere con salti logici dai primi organismi unicellulari alle grandi estinzioni di massa, dai primi antenati fino a noi. Per scoprire come tutto sia intimamente collegato.
Una lettura che supera gli steccati fra discipline riunendo in un unico discorso le conoscenze più aggiornate di astrofisica e cosmologia, geologia e climatologia, genetica ed ecologia, sociologia ed economia. Un intreccio di saperi per riappropriarci dei legami dimenticati e trovare un nuovo modo di abitare il pianeta.
   
L’AUTORE
   
Gianfranco Bologna, naturalista e ambientalista, è presidente onorario della Comunità scientifica del WWF Italia, Full member del Club of Rome, segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei ed è tra i coordinatori nazionali dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS). Da oltre 45 anni opera nel campo culturale, divulgativo, didattico, formativo e progettuale della sostenibilità e della conservazione della natura, in particolare nel WWF Italia, dove ha ricoperto il ruolo di Segretario generale e di Direttore scientifico.
Ha scritto diversi volumi, tra gli ultimi Manuale della sostenibilità e Sostenibilità in pillole (Edizioni Ambiente) e Natura Spa. La Terra al posto del PIL (edizioni Bruno Mondadori).
   
   
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Paolo Salvatori a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà venerdì 3 maggio, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’.
Sarà con noi Paolo Salvatori in compagnia di Robert Gorelick, ex alto funzionario della CIA
   
IL LIBRO
   
Paolo Salvatori, Intelligence, quo vadis? Passato e futuro dei servizi segreti esteri, La Lepre Edizioni
   
Qual è stato il ruolo delle organizzazioni intelligence negli scenari geopolitici che vanno dal secondo dopoguerra ai nostri giorni? Il testo si articola in tre parti che coprono la storia degli ultimi ottanta anni: il periodo della guerra fredda (1947/1989) caratterizzato dal contrasto tra il mondo occidentale e quello comunista, che vede la nascita della CIA (1947). In questo contesto viene analizzata in particolare la situazione dell’Italia; la seconda parte è dedicata al ventennio del liberismo interventista americano (1989/2008), con gli USA, e conseguentemente la CIA, impegnati nella mission impossible di garantire un ordine mondiale internazionale “esportando” la democrazia e le libertà fondamentali di concezione illuminista in ogni angolo della terra; la terza parte inizia con la presidenza Obama (2009) che, sia pure tra mille incertezze e contraddizioni, vede il progressivo disengagement statunitense dal ruolo di “guardiano del mondo”. Ha inizio la smart competition tra USA e Cina, in un contesto mondiale caratterizzato dal caos apolare. È oggi della massima importanza disporre di intelligence sempre più efficienti. All’Europa e all’Italia, dunque, il compito di accettare questa sfida.
   
L’AUTORE
   
Paolo Salvatori, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze politiche, entra a far parte dell’Amministrazione dello Stato nel settore del Commercio internazionale.
Transitato ben presto negli Apparati di sicurezza nazionali, è stato impegnato per quasi tre decenni nel contrasto a minacce particolarmente insidiose come il traffico di tecnologie sensibili, la proliferazione di armi di distruzione di massa e il terrorismo
internazionale. Parallelamente alla sua carriera nella nostra Intelligence ha sempre coltivato la scrittura.
   
   
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Giulio Maira a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà venerdì 26 aprile, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’.
Sarà con noi Giulio Maira.
Modera l’incontro Giulia Marchetti
   
IL LIBRO
   
Giulio Maira, Le farfalle dell’anima. Ricordi di un neurochirurgo, Solferino
   
Il grande neurochirurgo Giulio Maira si racconta in queste pagine come in un intimo diario. Un viaggio che attraversa tanti anni dall’infanzia alla maturità, ripercorrendo le esperienze più importanti, l’intreccio di scienza e vita, la fede, l’incontro con Madre Teresa, i personaggi conosciuti, i pazienti eccellenti (come Gian Carlo Menotti, Francesco Cossiga, Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro), l’amicizia e la collaborazione con Rita Levi Montalcini.
In Le farfalle dell’anima (un omaggio a Ramón y Cajal e a come lui definiva i neuroni) ritroviamo una vita intera spesa per la medicina e per la scienza intesa come servizio per il prossimo. Un concentrato di umanità che scaturisce dal prendersi cura di qualcuno che soffre e che si trova in un momento di debolezza fisica e psicologica.
La sua testimonianza originale è anche un tentativo di far capire ai più giovani che ogni lavoro va affrontato con passione e coraggio: mai essere tiepidi di fronte alle scelte importanti. Mettiamo in campo «cuore e coraggio».
   
   
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Lucio Di Cicco a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il quinto appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà venerdì 19 aprile, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’.
Sarà con noi Lucio Di Cicco, autore di uno dei più interessanti esordi letterari dell’anno.
   
IL LIBRO
   
Lucio Di Cicco, Vita avventurosa di un’acciuga cantabrica, L’Orma Editore
   
Sul ponte della Capitan Cerano, il picaresco marinaio Giovanni racconta a quel disgraziato del proprio boia come è arrivato davanti al cappio che tra poche ore farà di lui cibo per gli squali.
L’avventura era cominciata quando da bambino, già con i carabinieri alle calcagna, aveva trovato rifugio sotto il sartiame di una paranza che pareva abbandonata. La nave era salpata, e il nascondiglio si era trasformato nel viaggio di una vita…
Sotto gli occhi curiosi e storditi del boia, e del lettore, si dispiega la storia di un’esistenza passata tra furti, raggiri, zuffe e sposalizi più o meno burrascosi. Prima a bordo di una vecchia goletta, poi su una corazzata tedesca o un mercantile turco, Giovanni solca rotte sempre più remote, alla volta del Bosforo, del Mozambico o della Malesia, fedele solo al proprio spirito ribaldo, appena ammansito dalla profezia di un prete spretato che si ostina a vedere in lui un nuovo Battista.
L’ora dell’esecuzione è ormai prossima quando il racconto approda in Patagonia, dominio dello spietato don Ferdinand, e l’avventura marinara sfuma con sorprendente grazia narrativa in un apologo da western: è il momento di trovare le ultime parole della storia, capaci di trasformare il caso in destino, e la morte in rivoluzione.
Con questo tardivo esordio, sospeso tra il realismo magico dei grandi narratori sudamericani e un Corto Maltese straccione e affettuoso, Lucio Di Cicco ha scritto un romanzo di vele e riscatto, umanissimo e appassionato.
   
   
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Vito Mancuso a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà giovedì 11 aprile, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’. Sarà con noi Vito Mancuso.
   
IL LIBRO
   
Vito Mancuso, Non ti manchi mai la gioia. Breve itinerario di liberazione, Garzanti
   
A ognuno di noi capita di vivere momenti di stallo, quando non riusciamo a trovare la forza per andare avanti né sappiamo quale direzione prendere. La letteratura ci insegna che da sempre siamo in lotta con questa sensazione d’impotenza, ciò che è cambiato è solo il nostro modo di
reagire. Se in passato cercavamo una via di fuga nella religione, oggi la troviamo in una nuova fede che celebra il culto dell’Io. L’inganno, però, è dietro l’angolo, perché nel credere soltanto in sé il narcisismo non fa altro che aggravare la propria prigionia.
   
Nel suo nuovo libro, Vito Mancuso propone una filosofia della liberazione per riconoscere e smantellare le trappole che attanagliano le nostre vite e aprirci a un’esistenza più autentica, fino a sperimentare la gioia profonda di vivere.
   
Seguendo un cammino di piccoli ma costanti passi liberatori, scopriamo così che il destino di ciascuno si gioca nel mondo che portiamo dentro: perché se noi siamo la trappola, siamo anche il nostro liberatore. Approdando a questa consapevolezza saremo in grado di trovare equilibrio e generare limpida energia mentale, il più efficace strumento per la serenità e per la sorgente della gioia.
   
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Leggere pericolosamente

di Azar Nafisi

   

Traduzione di Anna Rusconi

Adelphi, 2024

   

«Finché possiamo immaginare, siamo liberi» ha detto David Grossman. Ma – si potrebbe obiettare – non sarà un lusso riservato agli scrittori? In altre parole: la letteratura esercita un effettivo potere sulla nostra vita quotidiana? Le cinque lettere che fra il 2019 e il 2020 Azar Nafisi ha indirizzato al padre, proseguendo un dialogo che la morte di lui non ha interrotto, sono la più persuasiva risposta a questo cruciale interrogativo. Mentre intorno a lei, anche negli Stati Uniti, la realtà si fa sempre più allarmante – dall’affermarsi di tendenze totalitarie alla pandemia di Covid-19 – e indignazione e angoscia paiono sopraffarla, Azar Nafisi torna a immergersi nei libri che più ha amato, e ci mostra, intrecciando racconto autobiografico e riflessione sulla letteratura, come Salman Rushdie e Zora Neale Hurston, David Grossman e Margaret Atwood, e altri ancora, l’abbiano accompagnata nei momenti più difficili, come veri e propri talismani. E le abbiano dischiuso, con la loro multivocalità, inattese prospettive: insegnandole per esempio a dubitare della soffocante dicotomia tra aggressore e vittima; a vedere nell’odio e nella rabbia, in apparenza capaci di conferire identità, una fuga dal dolore – a comprendere che le grandi opere letterarie sono davvero pericolose, giacché smascherano ogni impulso tirannico, fuori e dentro di noi. Sicché leggerle pericolosamente significa accogliere l’irrequietezza e il desiderio di conoscenza di cui ci fanno dono.

L’orizzonte della notte

di Gianrico Carofiglio

   

Einaudi, 2024

   

Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente.

   

«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sí o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre».

   

Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia.

Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.

Francesca Reggiani a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il terzo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà venerdì 22 marzo, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’. Sarà con noi Francesca Reggiani.
   
IL LIBRO
   
Francesca Reggiani, Enrica Accascina, Spettacolare. Finché c’è vita c’è satira, La Lepre Edizioni
   

Con sguardo intelligente e dissacratore, ma anche pieno di empatia, Francesca Reggiani ripercorre le tappe della sua vita di donna di spettacolo, fin da quando, a scuola, metteva in serio imbarazzo i suoi professori semplicemente guardandoli in silenzio. Dal laboratorio di Gigi Proietti, al suo esordio con Fellini, alle parodie della TV delle Ragazze su Rai Tre, tra cui Katia Ricciarelli, Susanna Agnelli e Sabrina Ferilli, si è sempre trattato di un genere di satira capace di cogliere gli aspetti grotteschi dell’attualità, mai superficiale e sempre attenta ai motivi profondi della comicità.
Tra le parodie del periodo della pandemia, quella della professoressa Ilaria Capua e tra quelle politiche quella di Giorgia Meloni, con la doppia intervista che la oppone a Concita de Gregorio.
Nel libro non mancano accenni alle varie nevrosi da cui tutti siamo affetti, dalla dipendenza da cellulare e social, al disastroso rapporto con il clima e l’ambiente, all’imperativo di essere fidanzate e, soprattutto, giovani.
Il libro è arricchito da alcuni Qr-code che rinviano ad altrettanti video, tratti da spettacoli di Francesca Reggiani.

   
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L’America in automobile

di Georges Simenon

   

Traduzione di Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio
Con una nota di Ena Marchi
Adelphi, 2023

   

Nell’ottobre del 1945 Georges Simenon sbarca a New York, ansioso di lasciarsi alle spalle le turbolenze degli anni di guerra, le accuse di collaborazionismo e le minacce di epurazione. Con la moglie Tigy e il figlio Marc si stabilisce in Canada, nel Nouveau-Brunswick – ma è agli Stati Uniti che guarda. E, per conoscere meglio il paese dove comincerà una nuova vita, parte al volante di una Chevrolet per un viaggio di cinquemila chilometri, che dal Maine lo porterà sino a Sarasota, sul Golfo del Messico. Ad attirarlo, come sempre, non sono le città – anche se confesserà che a New York si sente perfettamente a suo agio –, ma la gente e «i piccoli particolari della quotidianità»: tutto ciò che può offrire ai suoi lettori «un’immagine più intima» degli Stati Uniti. Lui che aveva sempre captato, ovunque nel mondo, un disperato e insoddisfatto bisogno di dignità, finirà per essere conquistato dalla «forte tensione verso l’allegria e la gioia di vivere» che sprigionano le semplici ed essenziali case americane, dalla cordialità (o meglio: la familiarità) che regola i rapporti di lavoro, dalla fiducia in sé stessi che le scuole sanno inculcare negli studenti, dalla squisita cortesia degli abitanti del Sud – che nelle relazioni mettono «quel qualcosa di impercettibile e affascinante» che rende tanto preziosa l’esistenza – e scoprirà che proprio qui, nella sua nuova patria, vige «un tipo di vita che… tiene conto più di qualsiasi altro della dignità dell’uomo».

Ernesto Galli della Loggia a ‘La Biblioteca incontra’

   
Il secondo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra si terrà venerdì 8 marzo, alle 17.30, presso la Sala conferenze ‘Vincenzo Cardarelli’. Sarà con noi Ernesto Galli della Loggia in dialogo con Giuseppe Manfridi.
   
IL LIBRO
   
Ernesto Galli della Loggia, Loredana Perla, Insegnare l’Italia, Morcelliana Scholé
   

Se la scuola deve servire a formare buoni cittadini, per essere pedagogicamente efficace dovrebbe affrontare soprattutto quegli aspetti che agli occhi dei bambini e degli adolescenti rivestono una immediata familiarità e importanza: l’Italia, la sua storia, la sua geografia, la sua cultura. In una parola, la sua identità.
Un tema visto negli ultimi decenni con profonda diffidenza, soprattutto per ragioni ideologiche, e che invece è al centro della proposta di insegnamento presentata in queste pagine. Non una semplice formulazione di nuovi contenuti didattici né un modo nuovo di articolare quelli tradizionali, ma qualcosa di più grande e diverso: dare un significato del tutto nuovo al senso dei programmi di alcune materie d’insegnamento dei primi due cicli della scuola dell’obbligo e, forse, all’intero ambito dell’istruzione nel nostro Paese.

   
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Una sorpresa per le nostre amiche lettrici.
Per l’8 marzo, non mimose ma parole di due grandi donne.
Venerdì, in occasione del nuovo appuntamento con La biblioteca incontra, a tutte le donne presenti faremo dono di un libro.

   
   

Claudio Strinati e Annarosa Mattei inaugurano la nuova stagione di incontri

 
La nuova stagione della rassegna La Biblioteca incontra si apre con un doppio appuntamento.
Venerdì 1 marzo, alle 17.30, saremo in compagnia di Claudio Strinati e di Annarosa Mattei.
 
I LIBRI
 
Claudio Strinati, Breve storia dell’arte, Salani
 

Claudio Strinati ci accompagna in un’esplorazione affascinante dei luoghi e dei tempi fondamentali della storia dell’arte, a partire dalle meraviglie del mondo antico fino alle soglie dell’Illuminismo.
Un viaggio popolato di immagini sempre nuove che segue anche l’evoluzione dell’uomo, da primitivo già capace di meraviglia e di spiritualità a filosofo in cerca di un ordine universale a padrone del proprio mondo con lo sbocciare dell’Umanesimo e del Rinascimento.
Lo scopo di questo libro è provare a restituire la complessità di elementi e di spunti che intessono l’esperienza artistica in ogni luogo e in ogni tempo, in un gioco di riflessioni e di rimandi che mostreranno come la nostra evoluzione sia indissolubilmente legata a un costante anelito verso la bellezza. L’arte infatti è una forma di comunicazione peculiare che dona all’umanità un beneficio incomparabile, e questo beneficio non consiste solo nel creare la bellezza, come spesso si pensa.
Queste pagine non contengono un semplice resoconto storico ma ci insegnano a rispecchiarci nel percorso appassionante della riflessione sul bene e sul bello, riconoscendo negli artisti e nelle loro opere le stesse istanze che animano la vita di ciascuno di noi.

 
Annarosa Mattei, La regina che amava la libertà, Salani
 

Fin dal momento della sua nascita, Cristina di Svezia è destinata a due cose: a essere grande e a essere diversa. Figlia amatissima dell’impetuoso e colto re Gustavo II Adolfo della dinastia dei Vasa, viene educata come un principe, in aperta controtendenza rispetto ai radicati pregiudizi del tempo. Controversa e irriverente, scandalosa e geniale, Cristina scelse di disobbedire alle leggi di un mondo ancora troppo antico per accettare una personalità multiforme come la sua. Regina bambina a soli sei anni, assetata di libri e di cultura, trasformò Stoccolma nell’Atene del Nord. Trattò alla pari intellettuali e re ed ebbe tra i suoi maestri Cartesio, il filosofo più celebrato e discusso d’Europa. Rifiutò il matrimonio per essere libera ed elaborò il concetto di libertà per poter essere se stessa.
Tutta la sua vita, sospesa fra governo, intrighi, passioni e meraviglie, fu la personificazione di un ossimoro. Il mondo però non la capì mai. Così Cristina preferì rinunciare alla corona e trasferirsi a Roma, città universale di linguaggi e culture diverse, dove fu seconda solo al papa.
Annarosa Mattei narra il cammino di una donna che ha segnato l’intero Grand Siècle, il Seicento, con l’audacia di scelte imprevedibili, anomale, enigmatiche. Della mitica Cristina racconta le lotte, l’insofferenza, gli errori, per svelare come abbia recitato la sua difficile parte in commedia di regina senza regno oltre ogni convenzione.

 
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